Per anni ne abbiamo parlato. Lo abbiamo detto, ridetto e ripetuto ossessivamente. Ma adesso la sua assenza non spaventa più, i dettagli.
Può capitare alle squadre di vertice, e non solo, di avere un calciatore straordinario. Più dei suoi compagni di squadra, tanto da renderlo semplicemente fondamentale per gioco e risultati di un club. Così tanto che un allenatore non può farne a meno. Nell’Inter ce ne sono alcuni di questo tipo, ma solo Marcelo Brozovic fino ad ora ha avuto questo status di inscalfibilità assoluta. Così con Luciano Spalletti, Antonio Conte prima e Simone Inzaghi poi.
E’ però successo di recente che il calciatore nerazzurro sia diventato un grande assente a causa di un infortunio che lo tiene tuttora fuori dalle convocazioni di Inzaghi. Il tecnico ha avuto a disposizione in quel delicato ruolo due giocatori chiave: Kristjan Asllani, ancora acerbo per quanto talentuoso, e Hakan Calhanoglu. Su quest’ultimo, passato da trequartista a mezzala e mediano in meno di due anni, c’è davvero da parlare. E non soltanto per la splendida partita disputata contro la Salernitana, ma anche per una serie di prestazioni che fanno a dir poco sorridere il popolo nerazzurro.
Hakan Calhanoglu, regista degno di Spielberg: e l’Inter gode
Brozovic infortunato, Asllani deve crescere e Calhanoglu forse non era adatto per fare il mediano. L’anno scorso, in partite come quella contro il Sassuolo, il turco non diede grande prova di sé e purtroppo venne bocciato quasi subito da Inzaghi. Anche perché, in quell’occasione, Brozovic tornò quasi immediatamente.
Adesso si è riproposta una situazione del genere, con lo stop del croato che però si sta rivelando più lungo rispetto al passato, e l’ex Milan ha così dimostrato che il ruolo di regista davanti alla difesa non solo è adatto a lui, ma gli calza proprio a pennello. Se applicassimo il cinema al calcio, la nuova versione del giocatore turco sarebbe degna del miglior Spielberg.
E non per la prestazione – sicuramente splendida – misurata in Inter – Salernitana. Ma anche e soprattutto per quelle sfornate contro il Barcellona, andata e ritorno senza esclusioni di colpi, e anche in Sassuolo-Inter. Non a caso in tutte queste c’è stato lo zampino in mezzo al campo di Calhanoglu e non per niente l’esponenziale crescita dei nerazzurri nelle ultime partite è dovuta anche al numero 20. Un giocatore totale, che certamente deve lavorare adesso sulla costanza. Ma su tecnica, leadership, duttilità e ogni qualità di cui c’è bisogno in una squadra di altissimo livello, non c’è proprio discussione alcuna da porre: e allora, un ‘Bravo Hakan’ può bastare?
Quesito futuro: e quando torna Brozovic?
Tutto straordinariamente eccellente, ma un quesito da spendere adesso in vista del futuro: e quando torna Brozovic? Di sicuro sarebbe un gran peccato se Hakan Calhanoglu venisse spostato di nuovo a mezzala. Non tanto perché non sarebbe capace di intendere il ruolo egregiamente, quanto perché la nuova versione del centrocampista turco merita un proseguo cinematografico degno del miglior sceneggiatore. E quindi perché non affidare la regia sia a Brozovic che a Calhanoglu, magari insieme in mezzo al campo.
Due giocatori diversi ma equamente perfetti in fase difensiva, offensiva, con o senza palla. Tutti e due sono in grado di abbinare fisicità e qualità in maniera perfetta, spesso regalando ai compagni e a loro stessi finalizzazioni decisive. Inzaghi sicuramente avrà del da farsi per trovare la giusta collocazione tattica alla sua Inter di qui in avanti. Ma se Calhanoglu è questo giocatore qui, il centrocampista croato può recuperare con calma dall’infortunio. Eccome se può.